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| Era una giornata...vorrei potermi ricordare se fosse piovosa o di sole...ma ricordo fosse solo una giornata. Il giorno prima litigava con papà perché aveva dimenticato il portafogli alla cassa del supermercato e qualcuno "deve averlo preso appena uscita". Beh, iniziavo ormai a capire che non ero l'unica che si dimenticava le cose...io di scrivere i compiti sul diario, lei il portafogli alla cassa.. per me era la stessa cosa e in fondo la cosa mi mi rassicurava un po'.
Ero a casa; tornata col pullman della scuola non la trovai lì (credo), fatto sta che poco dopo ho sentito il rumore di un grosso furgone fuori casa... il carro-attrezzi aveva riportato la panda verde in panne... "che figata!" pensai! Molto spesso mi sembrava che la mia famiglia fosse anomala, che facessimo cose strane e non come gli altri...il carro-attrezzi, invece, era qualcosa di normale che mi aveva fatto correre sul balcone per vederlo mentre scaricava la macchina..."wow!" lei, entrando dal cancelletto, era rossa in viso, visibilmente arrabbiata; solo la sera capii perché: dopo aver perso il portafogli con i soldi dentro, il carro-attrezzi erano state altre spese impreviste che non giovavano certo a quella poco rosea situazione che stavamo vivendo.
Era agitata, si era spaventata, anche perché da sola sul Raccordo con la macchina ferma senza possibilità di chiamare (i cellulari non ce li aveva nessuno a quel tempo) non doveva essere stato semplice, ma solo ora lo posso capire.
Il giorno dopo stava male, però credo di essere andata normalmente a scuola...per fortuna c'era il pullman che ci portava a scuola e ci riportava a casa...non sapevo cosa fosse successo la mattina (lo scoprii settimane dopo quando inizia a realizzare). Tornata a casa la trovai al telefono (o forse era dopo pranzo), con zia che cercava di raccontarle quello che non andava. Se la me di oggi potesse entrare in quella stanza la manderebbe di corsa dal dottore, ma non da quell'idiota che l'ha rimandata a casa con una ricetta rossa, ma da uno che sapesse cose dire e fare... in ogni caso la me undicenne uscii a giocare in giardino...avevo una scatolina di Polly Pocket e l'erba di marzo era l'ideale per loro..era nel mio mondo quando : "ma perché non vai dentro...lei sta male e tu sei qui che giochi" ... pensai che non era vero, non stava male, d'altronde stava al telefono con zia, l'avevo sentita ridere, ma sentii comunque un morso allo stomaco a quelle parole che dopo vent'anni ancora mi risuonano nelle orecchie.
La sera c'era la minestra scaldata...che pizza lenticchie! Ora che la guardo bene sembra non stia bene, però boh, ha preparato la cena, sta lavando i piatti, quelli di vetro scuro, come se fosse tutto normale...
il suo nome mi risuona! Papà grida il suo nome! Ancora e ancora! quella morsa allo stomaco ora mi stritola le interiora...Read the whole post...
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